Tra le due guerre mondiali e dopo la seconda, specie in Francia, tra i maggiori artisti si moltiplicano le iniziative di edizioni d’arte, peraltro già presenti nella prima parte del secolo.
Un artista, un pittore, si incontra con un uomo di scrittura, poeta o letterato, e concordano un’opera grafica a tiratura limitata con l’apporto di un incisore e tipografo d’arte. Nascono capolavori inestimabili, alcuni dei quali, in seguito, si sono potuti riprodurre in offset, cioè come piacevoli libri d’arte e non più come edizioni tirate a torchio e numerate.
Si pubblica oggi in più lingue la Passione di Georges Rouault (1871-1958) con testo del poeta e saggista André Suarès (1878-1948), uscito in edizione d’arte nel 1939; seguirà in Italia la riedizione del Miserere e dell’opera sul Circo, sempre di Rouault.
L’opera La Passione mette in evidenza non tanto la natura di artista sacro di Rouault, quanto il fatto che egli fosse un artista cristiano. Il rapporto col divino, nel cristianesimo, è del tutto particolare: Dio si è incarnato e ha vissuto una esperienza umana. L’artista cristiano non può sfuggire a questo evento e deve rappresentare il divino attraverso la complessità dell’umano: ed è questo il tema svolto da Rouault.
Nei suoi quadri che rappresentano Cristo, Rouault raggiunge una mirabile sintesi fra il contenuto (umiltà e pazienza divina) e la forma (ricchezza della materia pittorica, nitidezza del disegno e splendore cromatico).