titolo scheda libro.GIF (968 byte)


  Libro non disponibile  
     
  Gentilissimo sig.dottore,
questa è la mia vita
 
     
     
Autore/i: Conti Adalgisa 

Contributi di : A cura di: Luciano Della Mea 

Sottotitolo: Manicomio 1914
In appendice "Lola che dilati la camicia". Sceneggiatura tratta dal libro
Con 19 fotografie in bianco e nero

Prezzo: Euro 12,39

Argomento: Letterature e Poesia / Literature - Poetry

Box: I senza storia

Commento:

Coedizione Il Grandevetro Storie come quella di Adalgisa Conti, che entrò in manicomio il 17 novembre del 1913 a 26 anni e vi ha trascorso una lunga esistenza di oltre novant’anni mostrano con indiscutibile chiarezza come l’ospedale psichiatrico non è solo un luogo dove non si cura, ma luogo dove una persona viene inesorabilmente schiacciata da un apparato teso a ricondurla a uno stereotipo di malato mentale postulato in partenza, come scrive nella introduzione al volume il Collettivo delle operatrici dei Servizi psichiatrici della provincia di Arezzo.
Nella sua cartella clinica, riportata interamente nel libro, ci sono diverse sue lettere che rivelano quale delitto sia stato istituzionalmente e culturalmente consumato sulla mente e sul corpo di questa donna, dotata di qualità non comuni. L'ultima sua lettera, che è ragione e sostanza del presente libro così come del lavoro teatrale Lola che dilati la camicia e che fu indirizzata e consegnata al medico curante, contiene la storia dei suoi ventisette anni, vissuti per lo più ad Anghiari, fino al momento in cui la disperazione la indusse a prepararsi in casa una morte devota e fiorita..


Anno di pubblicazione: Maggio 2000

Pagine: 160

Collana: Di fronte e attraverso

Sottocollana: I senza-storia

Disponibilità: Non Disponibile

ISBN (a 13 cifre): 978-88-16-40520-2