Commento: |
Un ispirato percorso di critica letteraria tra alcuni protagonisti, noti e meno noti, del '900 La letteratura ci supera e ci sorprende, implica l’intelligenza delle cose, la domanda sul senso di ciò che si vive, la meraviglia e il giudizio; scopre mondi e li spalanca davanti al lettore, non importa se in modo realista, o fantastico. Se così non fosse sarebbe vuoto e noia. In questo libro la letteratura è intesa come qualcosa capace di modificare realmente il modo in cui una persona vive la propria vita: un’esperienza decisiva, mai pianificabile o controllabile e soprattutto irreversibile. Raymond Carver, nella sua ultima poesia, si chiedeva: E hai ottenuto quello che / volevi da questa vita, nonostante tutto? La domanda è tanto elementare quanto decisiva. È esattamente con un interrogativo simile che dovrebbe confrontarsi una seria domanda sull’identità e sul «servizio» della letteratura. Che farsene, per citare i versi di Eugenio Montale e Sandro Penna, di qualche storta sillaba e secca come un ramo, e di parole scarse, e forse senza sole? La letteratura che le pagine di questo libro propongono ha a che fare con ciò che si vuole dalla vita: «Mi interessa la poesia che parla di grandi questioni, questioni di vita e di morte, sì, e la questione di come stare al mondo» (R. Carver). Il volume, attraversando e intrecciando i sentieri di critici e scrittori - da Paul Celan a Raymond Carver, da C. S. Lewis a Mario Luzi - propone una visione articolata della letteratura, svolgendo in maniera originale i temi dell’ispirazione, della creazione, del significato della parola poetica, della fantasia, della narrazione, della lettura e della critica. |