Commento: |
Questo volume raccoglie l’insieme dei contributi di Julien Ries sulla religione manichea. Lo studioso, che ha cominciato a occuparsi del manicheismo, suo primo e principale settore di specializzazione, nei primi anni '50, ha prodotto sull’argomento, in sessant’anni di ricerche assidue, una ragguardevole quantità di saggi, che rendono giustizia dell’importanza di questa tradizione universalista diffusasi nella tarda antichità e sopravvissuta sino all’epoca medievale, se si riconoscono come suoi discendenti diretti i catari, i bogomili e i pauliciani. Ries si è concentrato particolarmente su due aspetti della ricerca, spesso combinandoli tra loro all’interno dei suoi testi: la storia degli studi e l’analisi letteraria e dottrinale delle fonti. Lo studio accurato della documentazione di provenienza egiziana, sia greca (come la biografia di Mani) sia copta (ad esempio la produzione catechetica ed omiletica), gli ha consentito di ricostruire nel dettaglio il primo periodo della vita del profeta babilonese, la complessa relazione con la tradizione giudeo-cristiana di cui era impregnato e la successiva elaborazione di un pensiero indipendente a carattere nettamente gnostico e - quanto meno in origine - fortemente antiritualista. Il libro aggiunge così un tassello importante per la nostra comprensione della dottrina manichea, specialmente nel suo rapporto con i testi del Nuovo Testamento e dunque con il cristianesimo. |