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  La percezione della forma  
     
     
Autore/i: Balthasar, von Hans Urs  - Titoli dello stesso autore

Contributi di : Introduzione di: Giuseppe Ruggieri 

Sottotitolo: Gloria. Una estetica teologica, volume 1

Tradotto da: Giuseppe Ruggieri

Prezzo: Euro 58,00

Argomento: Cristianesimo / Christianity - Theology - Spirituality - Bible

Box: Hans Urs von Balthasar - Opere
a cura di Elio Guerriero

Commento:

Gloria è la prima parte della grande esposizione balthasariana della fede cattolica. Prendendo le mosse dagli attributi dell’essere (bello, buono, vero), Balthasar ha trattato nella prima parte (Gloria) della «bellezza» del mondo e della «gloria» di Dio, nella seconda (Teodrammatica) della libertà finita e infinita, e nella terza (Teologica) l’insieme delle questioni concernenti la verità creata, la verità divina, nonché il loro reciproco rapporto.

«La nostra parola iniziale si chiama bellezza. La bellezza è l’ultima parola che l’intelletto pensante può osare di pronunciare, perché essa non fa altro che incoronare, quale aureola di splendore inafferrabile, il duplice astro del vero e del bene e il loro indissolubile rapporto. Essa è la bellezza disinteressata senza la quale il vecchio mondo era incapace di intendersi, ma la quale ha preso congedo in punta di piedi dal moderno mondo degli interessi, per abbandonarlo alla sua cupidità e alla sua tristezza. Essa è la bellezza che non è più amata e custodita nemmeno dalla religione, ma che, come maschera strappata al suo volto, mette allo scoperto dei tratti che minacciano di riuscire incomprensibili agli uomini. Essa è la bellezza alla quale non osiamo più credere e di cui abbiamo fatto un’apparenza per potercene liberare a cuor leggero. Essa è la bellezza infine che esige (come è oggi dimostrato) per lo meno altrettanto coraggio e forza di decisione della verità e della bontà, e la quale non si lascia ostracizzare e separare da queste sue due sorelle senza trascinarle con sé in una vendetta misteriosa. [...]
Cos’è un uomo senza la forma che lo segna, che lo circonda come corazza inesorabile e che tuttavia lo rende malleabile, libero da qualsiasi insicurezza e dallo sgomento che inceppa, libero per se stesso e per le sue possibilità più alte: cos’è l’uomo senza tutto ciò? Cos’è l’uomo senza forma vitale, cioè senza forma che egli abbia scelto per la sua vita e nella quale egli riversa e fonde questa vita, perché possa diventare anima di questa forma e la forma possa diventare espressione della sua anima, una forma non già estranea, ma così intima che val la pena identificarsi ad essa, una forma non costretta, ma scelta liberamente e interiormente donata, una forma non arbitraria, ma irrepetibile e personale, legge individuale?».
Dall'Introduzione


Anno di pubblicazione:  1976

Ristampa / N.ediz.: Aprile 2012

Pagine: 672

Collana: Già e non ancora

Disponibilità: Disponibile

ISBN (a 13 cifre): 978-88-16-30501-4