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  Tannhäuser
L'umano atterrito dal soprannaturale
 
     
     
Autore/i: Principe Quirino  - Titoli dello stesso autore

Contributi di : Progetto di: Vera Minazzi e Quirino Principe 

Sottotitolo: Nuova traduzione con testo a fronte del libretto

Prezzo: Euro 10,00

Argomento: Musica

Commento:

Richard Wagner dichiarò di essere in debito con il mondo. Il debito era Tannhäuser, opera impossibile, mai ultimata davvero; un "Musikdrama" che, malgrado l’immenso favore del pubblico, non ha pace, esige un compimento, e non trovandolo vaga come un’anima in pena, come il fantasma di un ucciso insepolto. Tre, forse quattro versioni: oggi, i sovrintendenti, i direttori artistici, i registi, i direttori d’orchestra non sanno bene "quale" Tannhäuser essi mettano in scena. Tannhäuser è come un bell’adolescente che, in fase di formazione, si senta scontento della propria immagine allo specchio. Ha due volti: uno guarda al passato dell’opera tedesca con i suoi numeri chiusi, le sue scene e arie, i suoi concertati. Ha in sé il miglior Weber, il più fantasioso Marschner, il più denso e sonante Spohr. L’altro volto guarda oltre. Negli lenti episodi orchestrali balena un colore parsifaliano. Ma in tutto il suo tessuto, Tannhäuser, quinta opera compiuta di Wagner, manifesta inquietudine e insofferenza. C’è in Tannhäuser il presentimento della rivoluzione, della condanna a morte inflitta a Wagner in contumacia, della fuga, di quindici anni di esilio, povertà, minorità sociale... fino al miracolo e alla glorificazione, tuttavia soggetti a tempeste dell’intelletto, dell’eros, della psiche, i cui nomi sono Schopenhauer, Cosima, Bülow, Nietzsche. Eppure, quanti meravigliosi doni il destino ha elargito a Tannhäuser: i miti di Venere estesi dalla Turingia ai monti Sibillini dell’Appennino marchigiano, il terrore del connubio tra un uomo di carne e sangue e un essere soprannaturale o artificiale o infernale, gli archetipi di Circe e Medea, il mistero d’identificazione del "Minnesänger" Tannhäuser e l’anacronismo della sua collocazione all’epoca di Hermann di Turingia e di santa Elisabeth; e ancora, le immagini di pura bellezza del Codice Manesse, uno fra i manoscritti miniati più mirabili dell’universo; e le folgoranti anticipazioni della storia di Venere e Tannhäuser, a partire dal tardo medioevo, in toni ora terrificanti ora comici; infine, la poesia originale del nostro "Minnesänger", i suoi versi reali e testuali che sono sfrenata e spudorata libido. Questo libro non è una guida all’ascolto, guidare all’ascolto presuppone un "saperne di più". Qui invece si vuole dare a chi legge il maggior numero possibile di strumenti affinché la lettrice o il lettore possano costruirsi un giudizio. Con queste pagine viene soltanto aperta la porta della sala d’audizione. Il resto è un compito (credete: affascinante) che tocca a chi voglia fruire di ciò che qui viene offerto. Questo libro è il secondo della serie "La spada della dualità" che comprende 14 volumi, ciascuno dedicato a uno dei 14 "Musikdramen" di Wagner, dall’incompiuto Die Hochzeit (Le nozze) fino a Parsifal, e l’insieme dei volumi mira a comporre in un discorso articolato e progressivo un omaggio a Richard Wagner (1813-1883) iniziato con Lohengrin nel secondo centenario della sua nascita.


Anno di pubblicazione: Luglio 2014

Pagine: 152

Collana: La spada della dualità

Disponibilità: Disponibile

ISBN (a 13 cifre): 978-88-16-23002-6