Commento: |
Il ciclo vitale delle socialdemocrazie europee si è esaurito,
assieme al compromesso fra capitale e lavoro seguito alla Seconda guerra mondiale. Una fi ne causata dall’avvento di un
capitalismo sempre più globale e fi nanziarizzato, dal crollo del
comunismo, dal trionfo del liberismo e dalle trasformazioni
sociali che hanno rotto l’unità delle classi subalterne. Le socialdemocrazie si sono adattate alla nuova realtà trasformandosi in un inedito animale politico: un partito di centro che pesca voti ovunque e si candida a gestire il nuovo ordine liberista. Con la socialdemocrazia tramontano anche le istituzioni
della democrazia rappresentativa e l’idea stessa di sinistra,
screditata da decenni di compromessi e sconfi tte. Nel vuoto
politico che viene così a crearsi, crescono movimenti populisti
che sostituiscono l’opposizione alto/basso alla lotta di classe.
È pensabile che queste nuove esperienze possano rianimare
una lotta anticapitalista che dopo la sconfi tta del movimento
operaio appare, se possibile, ancora più necessaria?
FAUSTO BERTINOTTI, nato a Milano il 22 marzo 1940. Dopo una lunga militanza nella Cgil, dal 1994 al 2006 è Segretario nazionale di Rifondazione Comunista, e dal 2004 al 2006 Presidente del Partito della sinistra europea (Pse). Parlamentare italiano ed europeo, nel 2006 viene eletto Presidente della Camera dei Deputati. Dal 2007 è direttore della rivista Alternative per il socialismo, da lui stesso fondata, mentre nel 2011 dà vita alla Fondazione Cercare Ancora, di cui è presidente. Saggista, ha pubblicato numerosi libri. |