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| Di un tono apocalittico | |||
| Autore/i: |
Derrida Jacques
- Titoli dello stesso autore
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| Contributi di : | edizione rivista a cura di Silvano Facioni |
| Sottotitolo: | adottato di recente in filosofia |
| testo originale a fronte | |
| Prezzo: | Euro 15,00 |
| Argomento: | Filosofia / Philosophy |
| Commento: | Pronunciato nel 1980, durante la prima decade di studi di Cerisy-la-Salle dedicata al suo lavoro, questo testo di Jacques Derrida è, a un tempo, una riflessione su quanto compiuto e un'anticipazione di quanto, all'epoca, era ancora a venire, a partire dalla questione del tono in filosofia: tono che è da subito appello, ingiunzione, indirizzo verso quell'altro irriducibile e inappropriabile ma, per questo, necessario: «Sarete forse tentati di chiamare questo il disastro, la catastrofe, l’apocalisse. Ora in realtà si annuncia qui, promessa o minaccia, un’apocalisse senza apocalisse, un’apocalisse senza visione, senza verità, senza rivelazione, degli invii (perché il "vieni" è plurale in sé), degli indirizzi senza messaggio e senza destinazione, senza destinatore o destinatario decidibile, senza giudizio finale, senza altra escatologia che il tono del "Vieni", la sua stessa differænza, un’apocalisse al di là del bene e del male. "Vieni" non annuncia tale o talaltra apocalisse: risuona già con un certo tono, è in se stesso l’apocalisse dell’apocalisse, Vieni è apocalittico». |
| Anno di pubblicazione: | Settembre 2020 |
| Pagine: | 112 |
| Collana: | Filosofia |
| Disponibilità: | Disponibile |
| ISBN (a 13 cifre): | 978-88-16-41621-5 |