(Testo pubblicato nel
giugno 2000)
Lattuale fase dellimprenditoria
editoriale
Il mondo editoriale
internazionale deve constatare in questo ultimo decennio la
generalizzazione di un fenomeno che aveva visto una prima accelerazione
negli anni 70. Si tratta dellincorporazione della maggioranza
delle sigle editoriali allinterno di holdings. Tali holdings
sono spesso costituite da concentrazioni di capitale finanziario che non
ha il suo interesse primario nelleditoria, ma vede leditoria
stessa come elemento di immagine pubblica.
Parlando di editoria,
non stiamo parlando né di giornali né di sottoprodotti editoriali al
limite tra il libro e il gadget; ci riferiamo alleditoria di
cultura, in particolare alleditoria saggistica, cartacea, on-line
e off-line, dal livello accademico sino alla non meno importante
editoria educational, termine internazionale che comprende leditoria
per ragazzi, parascolastica e per la famiglia.
Si obietterà che non cè
nulla di nuovo, visto che il più importante gruppo editoriale francese
e, in certi anni, del mondo, il gruppo Hachette, è stato per molto
tempo proprietà della Matra, la holding fabbricante di armi.
La novità invece è
consistente: si è passati da una chiara compresenza nel dopoguerra di
grandi gruppi con uneditoria indipendente che produceva in lingua
italiana, francese, inglese, tedesca, spagnola e giapponese allassorbimento
ormai capillare delle sigle editoriali, che divengono nientaltro che
dipartimenti di gruppi spesso, a loro volta, parti di holdings
finanziarie.
Il lettore vede il
mantenersi di date sigle, ma solo il lettore molto attento assume da un
cambiamento del catalogo il fatto che una sigla non sia più la stessa,
non sia cioè la prosecuzione del progetto editoriale che la
caratterizza.
Il fenomeno di
assorbimento, salvo casi molto eccezionali, comporta il completo
svuotamento della casa editrice inglobata, lo sfruttamento del suo
catalogo e lutilizzo per altri programmi, o per dei "non
programmi", della sigla.
Tutto questo è
aggravato, specie in Francia e negli Stati Uniti, da una ormai troppo
grave dipendenza della produzione dalla distribuzione. Il nesso
editore-libreria viene interrotto dal sistema distributivo o, come nel
caso italiano, da oligopoli editoriali che occupano lo spazio in
libreria, disinteressati a quanto si possa realmente esitare, essendo
per tali concentrazioni la vendita effettiva in libreria di rilevanza
secondaria, mentre primaria è loccupazione dello spazio e una
fatturazione con pagamento sine die.
Parlando di "crisi
della libreria", possiamo così definirla: se delle statistiche
possono darci un aumento delle vendite librarie, diminuiscono in realtà
le possibilità di trovare titoli in libreria, di ricercarli e di
ottenerli.
La situazione allesterno
dei grandi paesi capitalisti è ovviamente ancor più difficile, ma
questo esulerebbe dalle presenti considerazioni, che rivolgono la loro
attenzione allItalia e allEuropa.
Se dal 70 londa
della crisi economica mondiale non ha cambiato tendenza, possiamo
considerare che la crisi editoriale, minuscolo dettaglio sul piano
macroeconomico della grande crisi, ha significato la messa in questione
dellesistenza di imprese editoriali e perciò di identificabili
cataloghi editoriali.
LItalia è in fondo
uno dei paesi che ha ancora meno clamorosamente risentito della crisi
stessa e dove ci sono condizioni peculiari per il permanere di imprese
editoriali.
Una condizione
particolarmente importante è che, essendo la lingua italiana poco
diffusa internazionalmente, una parte delleditoria ha dovuto
concepirsi come internazionale e perciò ha dovuto basarsi non solo sul
mercato interno, ma anche su quello mondiale in altre lingue.
La presente nota ha
evitato di affrontare il tema delleditoria scolastica, in Italia
molto legato tradizionalmente al sistema politico. Tale editoria, che ha
governato nel dopoguerra lAssociazione Editori, ha oggi perso parte
del suo peso per il formarsi delle concentrazioni sopra descritte, pur
proseguendo ad essere gestita con criteri "marketing oriented",
discutibile atteggiamento di fronte ad una responsabilità educativa.
Così leditoria
scolastica anche di medie dimensioni si comporta con criteri
assimilabili più a quelli delle holdings che a quelli della
tradizione delleditoria europea dellEst e dellOvest, dove cioè
leditore seguiva un progetto in determinati campi scientifici, dalle
scienze esatte a quelle che negli anni 60 si sono chiamate scienze
umane, cercando di volta in volta o di dare opere di riferimento (dalla
trattatistica ai "Corpus") o di seguire nuove linee di
ricerca. Il progetto poteva egualmente riguardare la letteratura del
proprio paese o il portare nel proprio paese poetiche straniere; poteva
infine concernere limpegno politico-sociale, realizzando opere di
analisi e di presa di posizione sulle contraddizioni della società e
dei regimi.
Il progetto, in
sintesi, poteva riguardare le scienze come la letteratura, limpegno
politico, religioso, educativo, e la ricerca di uno sbocco di mercato
indispensabile alla sopravvivenza delleditrice era una condizione
necessaria, ma strumentale al progetto stesso.
Unaltra notazione
con due esempi può spiegare il rapido declino degli anni 70.
In Spagna, sotto il
franchismo, in forme tra il semiclandestino e lufficialmente accorto,
pubblicava uneditoria impegnata, culturalmente creativa sul piano
sociale, letterario e religioso. La caduta del franchismo, con il libero
mercato e linvasione della Spagna da parte di gruppi stranieri,
italiani compresi, unicamente "marketing oriented", ha visto
la sparizione di molte editrici e il loro snaturamento allinterno di
"gruppi".
Il secondo esempio
riguarda leditoria dellEst. Con la caduta del muro di Berlino, liniziale
esperienza di libertà intellettuale si è scontrata con la durissima
legge delle "holdingizzazioni", ci si passi il neologismo, che
ha chiuso gli spazi ad uneditoria che negli interstizi di regimi
scriteriati aveva trovato dei rivoli di espressione.
Lultimo fenomeno che
vorremmo notare è lespansione avuta specie prima e dopo il Concilio
Vaticano ii dalleditoria religiosa in Europa e in America Latina,
questo anche per spunto di ordini religiosi culturalmente impegnati e di
conseguenza dedicati alla stampa e alleducazione. Tale editoria
attualmente vive una crisi fortissima.
Se gli anni 80 hanno
visto via via la caduta di molta editoria impegnata politicamente, oggi
si deve constatare la crisi delleditoria religiosa. Valga per tutti
lo stato di gravissima difficoltà in cui si è trovato il maggior
editore religioso europeo, Les éditions du Cerf di Parigi, e questo in
un momento in cui la domanda del religioso si è rifatta viva nella
società.
Esiste certo una
responsabilità da parte delle holdings, che hanno visto nel
religioso un mercato sfruttandolo in modo confuso e irresponsabile,
mettendo insieme spiritualismo, New Age ed esoterismo, avvenimenti,
spesso, tra i più reazionari e vili del nostro panorama culturale.
Esiste anche il limite
di uneditoria religiosa che dallorigine si è un po troppo
limitata all"argomento religioso" e per "aprirsi"
ha a sua volta accettato di farsi "marketing oriented". Questo
non vale forse per lAmerica Latina, ma pesa sui paesi europei.
Anche aprendosi alle
grandi sfide culturali si rischia di accettare le pseudo-leggi del
mercato.
Cenni storici sulla Jaca
Book
La Jaca Book inizia le
pubblicazioni nel 1966. I suoi fondatori, che attualmente dirigono
ancora leditrice, erano allepoca dei laureandi della facoltà di
Scienze Politiche di Milano. Preferita lattività editoriale alla
carriera accademica, con alcuni amici costituiscono la casa editrice,
dedicata alle scienze umane.
La Jaca Book è
attualmente una S.p.A. che prosegue la sua attività nella più completa
indipendenza, caso sempre più raro in un panorama internazionale che
vede le sigle editoriali inglobate in holdings di diverse
dimensioni.
Il catalogo ospita
oltre 3500 titoli e le novità sono una media di 150 titoli allanno
in lingua italiana, mentre, sempre annualmente, si realizzano decine di
titoli in lingua straniera, direttamente o tramite coeditori.
Liniziale interesse
per le scienze umane non verrà mai abbandonato dalleditrice, che
oggi è un punto di riferimento per vari campi del sapere, dalla
filosofia alla preistoria, dalla cultura medievale agli studi di storia
delle religioni.
La Jaca Book, inoltre,
non ha mai cessato di pubblicare opere di politologia, storia,
macroeconomia e di avere un importante settore di cultura cristiana.
Noti filosofi come Ricoeur, Derrida, Lévinas vedono la maggior parte delle loro traduzioni
nel catalogo di Jaca, lo stesso vale per studiosi delle religioni come
Eliade o Ries, per medievisti come Biffi o de Libera, per teologi come
de Lubac e von Balthasar, per paleoantropologi come Coppens e
Leroi-Gourhan, per scrittori dello spirito come Clément e Sicari e
storici del cristianesimo come Jedin o Laboa.
Jaca Book è oggi punto
di riferimento internazionale per le coedizioni in storia dellarte.
Editore primario in
ambito di arte bizantina, attua coedizioni in varie lingue per opere
sullarte europea e sulle arti extraeuropee. I volumi firmati da
autori come Castelfranchi Vegas e Velmans sono realizzati in varie
lingue.
Allimportante
sezione arte va aggiunta la sezione archeologia, dove Jaca Book è
editore di grande rilievo per il mondo precolombiano: tutti i suoi
volumi vengono pubblicati direttamente anche in usa e America Latina.
Egualmente leditrice
prosegue ad interessarsi di architettura, sia tramite la collana di
saggi diretta da M.A. Crippa sia tramite importanti coedizioni di
complesse opere illustrate.
Lapertura di un
dipartimento educational, dedicato ai ragazzi e alla famiglia,
con opere riguardanti civiltà, evoluzione, storia, religione ed
ecologia, ha aperto a Jaca Book coedizioni in oltre venti paesi.
Caratteristica
peculiare delle opere educational di Jaca è lutilizzo
frequente di autori accademici per lavori di fatto parascolastici.
Questo le ha fatto vincere il Premio Andersen su ogni nuova serie
pubblicata in questi anni. LAndersen è il maggior premio per la
divulgazione scientifica accanto al Premio Trieste per la Scienza, anche
questo vinto da Jaca Book.
È di questanno laccordo
con la Harvard University, con cui Jaca già lavorava per il suo
Trattato accademico di Antropologia del Sacro, per coeditare in inglese
e mettere on-line una serie di 12 volumi per ragazzi sulle
religioni. Questa stessa opera uscirà in molte lingue, comprese il
cinese e il giapponese.
I premi sono anzitutto
premi agli autori e ai volumi. Tra quelli dati alleditore, oltre ai
vari Libri doro, vale la pena menzionare per tutti quello della
Presidenza della Repubblica nel 1994; Jaca Book è stato leditore con
il minor numero di anni di anzianità a ricevere tale premio.
Jaca Book non è un
editore specializzato in letteratura. Ciò non toglie che quello di Jaca
sia stato il primo catalogo di letteratura africana. Quando Wole Soyinka
nel 1986 vinse il Premio Nobel, era pubblicato da Jaca Book da oltre 10
anni, accanto allaltro famoso nigeriano Chinua Achebe, forse il più
grande narratore africano.
Importante anche il
contributo di Jaca alla letteratura slava.
Jaca ha iniziato a
interessarsi ai mondi letterari non cercando romanzi, ma frequentando
tali mondi. Fu così che Jaca Book pubblicò per prima in Italia
Solzenicyn alla fine degli anni 60: il Nobel era ancora lontano. Gli
altri Nobel del catalogo, come Lagerkvist, fanno parte di un normale
percorso editoriale.
Liniziativa
edo-Enciclopedia di Orientamento pocket, nata nellambito della grande
Enciclopedia Tematica Aperta, alcuni anni fa ha dato adito alla nascita
di una analoga Enciclopedia del Mediterraneo, che oltre alledizione
italiana vede edizioni in arabo, francese, inglese e spagnolo.
Spesso nota come
editore di arte, la Jaca Book non dimentica le sue origini nella seconda
metà degli anni 60 e se considera unopera sociale il suo attuale
dipartimento educational, non cessa di intervenire, con i limiti
che i libri hanno rispetto ai "media", su eventi come la
guerra del Golfo e la guerra contro la Serbia: momenti di eclisse della
comunicazione, con la grande maggioranza dei media che appariva
schierata a favore di guerre "giuste" là dove solo gli
interessi delle potenze amministravano il gioco.
Egualmente linteresse
allo scambio interculturale tra le religioni per un rapporto di
reciprocità tra le culture è frutto delloriginario interesse per unantropologia
religiosa cristiana e per pubblicazioni che introducono allesperienza,
alla cultura e alla pienezza umana che il messaggio cristiano alimenta.
Avendo forse più
autori stranieri che italiani, avendo punti di osservazione in varie
parti del mondo e pubblicando in molte lingue, da un lato si è
coscienti dei limiti che ha oggi il libro nella diffusione della
cultura, un oggetto spesso considerato troppo caro e apparentemente
sovrastato dai mezzi di comunicazione di massa e dalle politiche
culturali, ma dallaltro il libro, comprese le sue traduzioni
elettroniche, rimane un pacchetto di fogli capace di alimentare luomo,
di mettere in questione la menzogna e la violenza.
Spesso si legge o si
sente dire durante simposi o talk-shows che sono cadute le
ideologie. Il grande desiderio di senso e di giustizia che oggi pervade
il mondo e fa onore a molta cultura del nostro tempo non toglie che i
centri di comunicazione di questo mondo, che è globale da molto tempo,
siano veicolatori della più suadente delle ideologie: tutti possono
arricchirsi, popoli e individui, mentre l"azienda mondo" è
così fatta che troppi popoli e innumerevoli individui sono costretti
allindigenza.
Leditoria non può
non continuare a svelare lideologia e a proporre la sofìa.
Quanto poco un editore
ne sia capace o vi riesca ha una risposta solo nel suo catalogo e non
nelle sue intenzioni.
Lattuale progetto
della Jaca Book
Chi dirige la Jaca
Book, sia sul piano editoriale sia su quello della gestione generale, si
identifica con chi la possiede. Va inoltre ricordato che chi la dirige
è chi lha fondata. Gli altri soci partecipano alla direzione della
Jaca Book e lavorano tutti nellazienda, pur avendola raggiunta in
tempi diversi.
Siamo perciò di fronte
ad una realtà imprenditoriale di cui il catalogo è la diretta
espressione.
Jaca Book è una
azienda di piccole dimensioni. Fattura annualmente otto/nove miliardi di
lire, ha 17 dipendenti oltre a un rilevante numero, come è ovvio per leditoria,
di collaboratori.
Le piccole aziende
editoriali possono avere una larga produzione e Jaca Book produce una
media di 150 titoli nuovi allanno in italiano e alcune decine di
coedizioni in lingua straniera.
Jaca Book si è
mantenuta nelle attuali dimensioni per evitare che un ingrandimento la
portasse a dover accettare le offerte di un capitale esterno, italiano o
straniero.
La Jaca Book ha da
tempo fondato, e ne è tuttora il socio di riferimento, una struttura
promozionale per la vendita in libreria. Si tratta della vel, una Srl
indipendente che promuove varie sigle editoriali con cataloghi di buona
e alta qualità.
La decisione di non
fare un salto di dimensioni resta negli attuali obiettivi della Jaca
Book, ma la crisi delle librerie, che pure sulla Jaca Book può aver
meno influito rispetto ad editori in cerca di best sellers o di
operazioni di largo consumo, obbliga a rafforzare altri canali di
diffusione del libro.
Jaca Book,
relativamente alle sue dimensioni, è leditore di scienze umane,
cioè che ha come primario interesse una saggistica di cultura, che
realizza il maggior numero di coedizioni allestero. Le coedizioni si
realizzano nel settore illustrati (storia dellarte, architettura e
archeologia) e nel settore educativo (ragazzi, parascolastica e
famiglia).
Il sistema di
coedizioni è ciò che ha mantenuto la Jaca Book indipendente e le ha
permesso le realizzazioni per cui è internazionalmente accreditata in
vari campi, dallarte bizantino-slava alla storia delle religioni, allarcheologia
precolombiana, alla preistoria, alla storia dellarte europea, ecc.
Le coedizioni sono un
importante evento economico per la Jaca Book, ma parimenti sono un
importante evento culturale. Volumi che in Italia uscirebbero in
1.500-4.000 copie, con le coedizioni raggiungono nelle varie lingue
tirature da 7.000 ad oltre 20-40.000 copie. Per gli autori e per i
contenuti da loro espressi lessere presenti in varie lingue è cosa
di primario interesse.
La crisi della libreria
implica il cercare coedizioni in un numero sempre maggiore di lingue e
anche questo, pur non mutando la struttura dellazienda, richiede
investimenti.
In particolare la
caduta del livello culturale dei mercati di paesi supersviluppati trova
per contro la crescita di esigenza culturale in altri paesi, dove però
la ristrettezza di disponibilità economica per il libro resta costante.
Altro canale di
diffusione delle opere è la vendita diretta, per corrispondenza o
telefonica e porta a porta. In forte incremento per la Jaca Book,
occorre renderla ancora più efficace anche via Internet, per il deciso
disamore di troppi lettori rispetto alla libreria.
Jaca Book tende il più
possibile a far ritornare i lettori alla libreria. Solo la libreria
garantisce al libro in Italia una vita civile, da qui la cura di Jaca
Book per mantenere una rete di ispettori indipendente. Ma non è certo
un editore delle sue dimensioni a poter contrastare la corrente; occorre
perciò investire ulteriormente nelle vendite dirette e ciò comporta il
rifacimento di certi prodotti in confezione più adeguata.
Le vendite dirette di
Jaca Book usufruiranno nella seconda parte del 2000 di un sito Internet
con possibilità di navigazione inedita per leditoria italiana. Lo
scopo è sia lo sviluppo delle vendite nel nostro paese sia la diretta
possibilità di garantire ricerche e vendite internazionali.
Pur non variando
sostanzialmente di dimensioni, limpegno è reso notevole dalla
situazione di crisi che vede un recovering nei modi sopra
descritti (incremento dellattività di coedizioni e di vendite
dirette), posto che Jaca Book non intende dedicarsi a sottoboschi
editoriali, per i quali peraltro cè una particolare richiesta.
Facciamo due esempi fra
tutti.
Oggi cè una forte
richiesta indotta dallondata di ultraliberismo di editoria
sul business, sul far carriera, sul far affari, ecc. Ci troviamo
di fronte ad un patchwork tra economia, psicologia e sociologia
per attuare un ricettario rivolto al successo, attività spesso legata a
pseudo-corsi di introduzione al lavoro o di riciclaggio.
Parimenti cè unampia
richiesta di counseling, di come comportarsi di fronte allo
stress della vita, ai problemi di rapporto, di coppia, di gruppo, ecc.
Da qui la nascita di nuovi ricettari per paradisi in pillole di
saggezza, che spesso superano la soglia dellimbroglio.
Ecco due esempi di
quanto chiamiamo sottobosco editoriale, si vesta sia con i panni di business
school sia con quelli del consiglio spirituale o psicologico.
Il non mutare progetto
editoriale per non aderire a sottoboschi commercialmente appetibili, ma
sovente più pornografici di qualsiasi dichiarato sexy shop, non
significa non vedere nuove esigenze e nuovi campi in cui leditoria
deve responsabilmente spingersi. È qui che gli investimenti per
difendersi da una crisi di mercato avvilito da holdings
disinteressate ad una responsabilità editoriale si sommano agli
investimenti per un programma editoriale sempre più complesso che Jaca
Book si trova davanti.
Cosa intendiamo per
"trovarsi davanti"? "Davanti" perché riguarda il da
farsi futuro? Certamente!
Parliamo di un
programma che coinvolgerà il domani mattina, come il dopo domani e le
lunghe scadenze.
Vorremmo però che si
capisse il "davanti" come una realtà molto concreta: Jaca nei
suoi rapporti italiani e internazionali si trova con "davanti"
e "attorno" progetti editoriali a cui sa che aziende
editoriali con più mezzi, con molti più mezzi di Jaca Book, non
aderiranno, essendo i margini di fattibilità economica irrealistici per
chi concepisce tali progetti solo per lItalia. Jaca Book sa che in
dati campi, dati progetti li porterà avanti lei o cadranno.
Jaca Book si sente
così in una situazione di tutta particolare responsabilità di fronte a
nuovi progetti internazionali di cui deve assumere la direzione o la
condirezione e che cominciano ad emergere come indispensabili alla
coscienza critica contemporanea e al recupero di un patrimonio
culturale:
a livello accademico
Trattato di
antropologia religiosa della ricchezza del tempo e dello spazio
(Harvard University)
Storia del
capitalismo (Fondazione Micheletti, Brescia)
Trattato del rito
cristiano (istem, Istituto per la Storia della Teologia
Medievale,
Milano, e Chiese orientali)
Seconda fase della
Enciclopedia delle Religioni, versione tematica europea
(Macmillan, N.Y.)
Storia dellarte
mediterranea
a livello culturale:
Italia
Patrimonio
artistico delle regioni dItalia
a livello culturale
internazionale
Unità e diversità
nel Cristianesimo
Origini, senso e
sviluppo del capitalismo
a livello educativo
Ottocento &
Novecento. Sviluppo della tecnologia, condizioni di lavoro,
di vita e
cambiamenti culturali
Storia della Bibbia
(ci sono centinaia di Bibbie, ma nessuna storia
completa della Bibbia
per le famiglie)
Le religioni dellumanità
Introduzione allarte
(sia europea che delle varie culture nel mondo)
Storia dei
cristiani
Tutto questo
proseguendo il suo programma di 150 novità allanno in Italia, più
le decine annue di coedizioni in altre lingue.
Di fronte agli impegni
sia per allargare la diffusione che per realizzare il programma sopra
riportato, Jaca Book non ha voluto accettare interventi di capitali che
potessero influenzare il programma editoriale.
Abbiamo però
consentito a muoverci in due direzioni nuove per la casa editrice:
soci-sponsor
sponsor (di
grandi progetti o singoli volumi).
Soci-sponsor
La Jaca Book apre una
sottoscrizione per il 10% del suo capitale presso i propri lettori e
collaboratori, per quote azionarie del valore di Lit. 10.000.000.
I lettori che fossero
interessati ad informazioni sulla sottoscrizione potranno inviare per
posta o via fax (02/48.19.33.61) la cartolina allegata richiedendo
notizie sullargomento o potranno telefonare in sede al numero
02/48.56.151.
Sponsor e editori:
un rimedio alla mancanza
di University Presses
In Italia non esistono
delle University Presses. Così come, salvo per università private, non
esistono delle librerie universitarie. Lequivoca estromissione da
possibili attività commerciali a cui soggiacciono le istituzioni
pubbliche preposte allistruzione comporta una mancanza di canali e di
strumenti di trasmissione della cultura.
Discorso analogo, ma
non è questa la sede, andrebbe fatto per le librerie dei grandi musei
di storia naturale e archeologia o per le grandi pinacoteche. Il
conferimento a privati dellattività commerciale libraria comporta la
proliferazione di librerie non orientate ad essere luoghi di ricerca del
libro italiano e straniero in connessione con lo scopo del museo.
Torniamo alla mancanza
di University Presses.
In Italia, specie nel
Centro-Sud, ci sono tipografi che forniscono le università di libri
richiesti per i corsi; in tutta Italia ci sono noti editori su
commissione universitaria, non sono tipografi ma ne fanno le veci.
Siamo perciò di fronte
ad attività molto più tipografiche che non editoriali. Manca cioè una
progettualità editoriale a livello post-graduate, cioè
(parliamo per le scienze umane) ad alto livello scientifico-culturale.
Lattività di
produzione di dizionari di riferimento per le grandi discipline tipiche
delle puf (Presses Universitaires de France) o i Corpus delle University
Presses americane a noi mancano.
La pura analisi del
mercato vieta tale progettualità e gli ultimi editori interessati sono
quelli che considerano loro principale attività la stampa delladottato
universitario in quanto garantito da un captive market.
Un Corpus, se non
oggetto di adozione, diviene una impresa commercialmente da rifuggire,
proprio perché siamo di fronte a editori abituati alladozione
prestabilita.
Le University Presses,
si dirà, godono di fondi che permettono di fare bilanci in pareggio
usufruendo di un regime misto tra la S.p.A. e la fondazione culturale.
Lobiezione consiste,
si tratta di ricreare situazioni analoghe nel nostro paese. Non che già
non ce ne siano: ci sono fondazioni con scopi specifici, che pubblicano
secondo tali scopi. Ma la macchina costitutiva di una fondazione è
complessa e i bisogni di un progetto editoriale non sono così ingenti
da esigere il costituirsi di una fondazione, che produrrebbe un consumo
energetico e finanziario sproporzionato.
Esiste una formula
tutta italiana già utilizzata dalle banche per operazioni il più delle
volte di prestigio, che spesso è caduta in un paradosso culturale.
Si tratta della
sponsorizzazione di collane editoriali da parte di enti di credito.
Se unalta
percentuale di tali sponsorizzazioni ha avuto il prestigio visivo più
che il contenuto globale come molla, vi sono state anche importanti
iniziative. Tali iniziative, però, legate più al regalo alla
clientela, si sono spesso auto-vietate una diffusione civile tramite la
libreria.
Si tratterebbe in
definitiva di utilizzare un dispositivo italiano collaudato, la
sponsorizzazione da parte di enti e società commerciali, ecc.,
capovolgendo la genesi delloperazione.
Un progetto culturale
nasce in ambiente editoriale, di conseguenza in quel brodo di cultura
che è predisposto a realizzare unopera di livello scientifico e
sintetico con autori e advisers italiani e internazionali,
diretta alla società civile e non al dono di prestigio per circoli
determinati.
Tale progetto viene
sponsorizzato da parte di enti o realtà economiche che ne apprezzino limpatto
culturale e che certamente potranno usarne copie anche in numero
rilevante per doni di prestigio del loro marchio, ma questo sarà un
corretto sfruttamento dello sforzo finanziario e non la molla del
progetto stesso.
Nulla di nuovo,
perciò?
Molto di nuovo, invece.
Non per nulla le banche hanno sempre fatto fatica ad entrare in sintonia
con progetti editoriali preesistenti o proposti.
Lobiezione della
difficile accessibilità del progetto può consistere come non
consistere, in quanto di un eventuale progetto di livello troppo alto se
ne può fare una "riduzione" con laggiunta o laumento
del glamour editoriale per una clientela più popolare cui fare
omaggi.
In conclusione, il
vuoto di progettualità editoriale che lItalia soffre per la mancanza
di University Presses può essere colmato da accordi tra un editore e
uno sponsor.
Lo sponsor in questo
caso si accorgerà che leditore sarà meno costoso dellinsieme di
un ufficio editoriale e dei servizi tipografici, perché leditore
stesso si assumerà parte importante dei costi, come dabitudine
farebbe uneditoria tradizionale.
Piccole
sponsorizzazioni, edizioni e
personalizzazioni
Vi sono imprese,
attività industriali, commerciali o professionali che non possono
essere sponsor di un grande progetto a più volumi, di un Corpus o di un
trattato.
Egualmente tali imprese
o attività possono desiderare fare omaggi di un volume in un campo che
trovano interessante, dallarchitettura contemporanea alle culture
asiatiche o africane, dallarte europea allarcheologia di grandi
civiltà, dalla storia locale al patrimonio regionale, ecc.
La possibilità di
conoscere con molto anticipo i progetti di Jaca Book permetterà di
scegliere anche per un numero limitato di copie il progetto che
interessa da omaggiare. Lomaggio è una forma di diffusione per via
diretta che potrà anche usufruire di copie personalizzate (copertina,
pagina di frontespizio, ecc.).
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